VINCI LA TUA ANSIA CON LA FILOSOFIA
L’autore di questo articolo Elliot D. Cohen, Ph.D. è il presidente del Logic-Based Therapy and Consultation Institute e uno dei principali fondatori della consulenza filosofica negli Stati Uniti. L’articolo originale pubblicato in Psychology Today il 18 giugno 2010 –https://www.psychologytoday.com/us/blog/what-would-aristotle-do/201006/conquer-your-anxiety-philosophy (Tradotto e adattato in italiano da Angelo Manassero Logic-Based Therapy Consultant in Italia).
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Titolo Originale: Conquer Your Anxiety with Philosophy
L’ansia è uno dei disturbi emotivi più pervasivi che le persone sperimentano. Fortunatamente, un po’ di saggezza filosofica e pensiero critico nella manica possono aiutarci ad affrontare questa emozione che diventa debilitante e controproducente.
L’ansia, in primo luogo, è un’emozione orientata al futuro: quando sei ansioso, sei ansioso per un evento futuro. In secondo luogo, l’oggetto della tua ansia è un evento futuro possibile. In altre parole, l’evento che ti fa sentire ansioso, potrebbe succedere ma anche non accadere. Ad esempio, una forma comune di ansia è l’ansia da esame. Gli studenti desiderano superare gli esami. Alcuni di loro, i perfezionisti, desiderano ottenere un voto perfetto o quasi perfetto, così l’ansia li porta ad arrivare quasi “esauriti” alla fine dell’anno scolastico.
Quindi, ma perché molte persone provano ansia per queste possibilità future? Proprio perché valutano alcuni possibili esiti come altamente negativi. Se, per esempio, non te ne importasse niente di superare l’esame o prendere il massimo dei voti, allora non te ne preoccuperesti, ma se dici a te stesso che sarebbe terribile, orribile ed una cosa tremenda se non lo passassi, allora sei costantemente in ansia per il risultato dei tuoi esami.
Insito in tale ragionamento emotivo c’è una sindrome o una serie di errori di pensiero e valutazioni non corrette. Tra le sindromi di tale pensiero difettoso ed errato più diffuse e responsabili di tale ansia c’è ciò che, nel mio libro, What would Aristotle Do? (Che Cosa Farebbe Aristotele?) ho chiamato la sindrome del pendio scivoloso/ terribile /non lo posso sopportare. Qui, quello che fai è esagerare le conseguenze di qualcosa che accade (Pendio scivoloso); poi dici a te stesso quanto sarebbe assolutamente terribile (o orribile); e poi a te stesso che non puoi sopportare tutto ciò (non lo sopporto); così vai incontro al seguente pensiero: “Se non supero l’esame, fallirò il corso e tutta la mia vita sarà distrutta. Di conseguenza sarebbe veramente terribile, e questo non potrei proprio sopportarlo.”
In genere, tale ragionamento è pensato solo consapevolmente in frammenti brevi e ambigui, come ad esempio “la mia vita sarebbe finita”, “sarebbe una cosa terribile”, “Non riuscirei proprio sopportare una cosa del genere”. Puoi facilmente colmare tali difetti del ragionamento se ti rendi conto che tale modo di ragionare segue questa forma: se questa o quella possibilità si verificano, porterà a queste e quelle (catena di) conseguenze negative, il che sarebbe terribile, e quindi sarebbe un qualcosa che non potrei sopportare.
Comprensibilmente, se convinci te stesso tramite questi pensieri, provocherai uno stress eccessivo che annullerà i tuoi stessi obiettivi, rendendo più difficile la concentrazione e l’ottenere buoni risultati nell’esame. Quindi c’è qualcosa che puoi fare?
Se esorti te stesso a formulare le premesse che stanno alla base del tuo pensiero, allora puoi confutarle con l’utilizzo del pensiero critico, cioè dimostrare a te stesso che sono pensieri irrazionali. “Beh, per esempio, è improbabile che tutta la mia vita sarà rovinata anche se non supererò l’esame. Quindi, non sarebbe così terribile, dopotutto. Non è che sarò messo contro un plotone d’esecuzione o qualcosa del genere. E forse non posso sopportare che un camion a rimorchio mi venga addosso ai 120 Km/h, ma sicuramente posso sopportare di non passare un esame e sopravvivere ugualmente!” Dialogando con te stesso in questo modo, avrai compiuto un passo importante che potrà aiutarti a superare la tua ansia.
Tuttavia, in questa fase è probabile che si verifichi una dissonanza cognitiva. Ciò sta a significare che mentalmente apprezzerai e ti renderai conto di quanto sia irrazionale questo tuo comportamento, ma potresti ancora (cognitivamente e biologicamente) avere una disposizione a preoccuparti. Dunque, cosa puoi fare adesso?
A questo livello, puoi essere un po’ più filosofico e costruirti un antidoto basato sulla filosofia. Gli antidoti filosofici ti aiutano a superare il ragionamento emotivo irrazionale e ti indirizzano verso il raggiungimento di un modo più corretto di pensare e questo grazie alle virtù morali più appropriate per affrontare varie situazioni. Nel caso dell’ansia, la virtù in questione più appropriata è il coraggio. Come ti direbbe Aristotele, il coraggio è il giusto mezzo tra avere troppa paura e non averne abbastanza. (secondo Aristotele, la virtù non è altro che il punto di equilibrio tra due estremi entrambi considerati errori, l’uno dei quali pecca per difetto e l’altro per eccesso) L’ansia implica avere troppa paura, quindi un antidoto filosofico ti aiuterà ad avvicinarti al giusto mezzo del coraggio.
Nel mio libro,The New Rational Therapy, ho offerto in forma introiettabile molte gemme di saggezza filosofica millenaria che possono essere usate come antidoti per superare le emozioni irrazionali, inclusa l’ansia e ottenere le virtù corrispondenti come rimedi.
Ad esempio, allo scopo di superare l’ansia e diventare delle persone coraggiose, il filosofo Epitteto ci esorta innanzitutto a smettere di cercare di controllare le cose che non sono in nostro controllo.
Pertanto, quando ti preoccupi di superare l’esame, stai davvero cercando di controllare qualcosa che non è sotto il tuo controllo, perché quello che stai veramente cercando, è una certezza di qualcosa che si trova nel futuro. Quello che vuoi sapere è che sicuramente non fallirai l’esame, ma tutto quello che puoi davvero avere è una probabilità. Se hai studiato e ti sei ragionevolmente preparato, allora puoi avere delle buone ragioni per credere che passerai l’esame. Una stima su un calcolo delle probabilità è tutto ciò che puoi aspettarti razionalmente. Quindi, rinunciando alla tua pretesa di avere una certezza e accontentandosi di ciò che puoi avere, vale a dire una ragionevole convinzione, avrai eliminato il tuo percepito bisogno di preoccuparti.
Allora puoi sostenere la tua raccomandazione filosofica del non doverti preoccupare assegnando a te stesso un compito comportamentale più appropriato. Ad esempio, invece di sederti a preoccuparti dopo aver studiato, puoi distrarti facendo qualcosa che ti piace fare. Quindi, quando lo spettro della possibilità di fallire si insinua di nuovo nella tua coscienza, come potrebbe accadere, puoi richiamare alla mente di nuovo la tua saggezza filosofica (“Guarda, ho studiato e ho la ragionevole certezza che passerò, questo è tutto ciò che posso fare o aspettarmi”), e poi potrai tornare alla tua serenità.
Perciò, quando stai per fare un esame, puoi ancora una volta esaminare le tue premesse irrazionali, confutarle e riformulare filosoficamente la tua situazione; con serenità e tranquillità, cercherai di fare del tuo meglio.
In questo modo, puoi esercitare un notevole controllo sulla tua ansia. Come direbbe Epitteto, le tue ansie che si basano su future possibilità, a differenza del futuro stesso, sono direttamente sotto il tuo controllo.
Riferimenti
Cohen, ED (2003) “What Would Aristotle Do? Self-Control Through the Power of Reason” – https://www.amazon.it/What-Would-Aristotle-Self-Control-2003-04-20/dp/B01K0Q4QT4
Cohen, ED (2006) “The New Rational Therapy: Thinking Your Way to Serenity, Success, and Profound Happiness” – https://www.amazon.it/New-Rational-Therapy-Thinking-Happiness-ebook/dp/B00F1RHPSM
Elliot D. Cohen
Elliot D. Cohen (Ph.D. Brown University) è uno dei principali fondatori della consulenza filosofica negli Stati Uniti. È fondatore e editore dell’International Journal of Applied Philosophy e dell’International Journal of Philosophical Practice; co-fondatore e Direttore Esecutivo della National Philosophical Counselling Association (NPCA); e presidente del Logic-Based Therapy and Consultation Institute. Autore di ventisette libri e numerosi articoli di consulenza filosofica, filosofia applicata ed etica professionale.