filosofo aziendale

IL NUOVO RUOLO DEL FILOSOFO IN AZIENDA

Il filosofo in azienda: un alleato strategico per le imprese

La domanda è sempre la stessa, a cosa serve studiare filosofia? Meglio una laurea in Economia, Management, Ingegneria o qualche materia scientifica. Certo è anche vero che la maggior parte dei lavori non ti chiederanno di discutere i punti piu sottili del pensiero di Heidegger o Wittgenstein, ma è anche vero che le abilità che si imparano studiando le idee di filosofi di questa stazza, come pensare criticamente, scrivere bene e chiaramente, analizzare concetti complicati, e saper esporre e vendere  idee,  può dare i suoi frutti nel mondo del Business, come dimostra il ruolo sempre più rilevante del filosofo in azienda e la nuova figura del filosofo aziendale.

Negli ultimi anni molte grandi aziende si sono rivolte a pensatori professionisti (Corporate Philosophers) per aiutarle a riflettere e a elaborare decisioni difficili in momenti difficili, specialmente dopo la crisi del 2008 e adesso durante quest’ultimo periodo pandemico. Perché?

La filosofia è uno degli sforzi intellettuali con risvolti pratici più importanti nella storia umana, la filosofia informa quasi ogni aspetto della nostra vita anche se non lo vediamo. Quando determiniamo quali fonti di informazione sono più credibili o meno, utilizziamo il campo della filosofia noto come epistemologia (lo studio della conoscenza e la validità dei suoi metodi), quando cerchiamo di determinare cosa è giusto o sbagliato, subentriamo nel campo della filosofia conosciuta come etica, la maggior parte  dei nostri diritti politici derivano da idee sviluppatesi nel pensiero filosofico sul libero arbitrio, la metafisica, l’ontologia e altre aree.

Per questo il filosofo può essere un vantaggio nel mondo aziendale, il pensiero filosofico può portare idee dirompenti necessarie per trasformare i  processi tradizionali e la cultura aziendale, possono fare da guida a  nuove idee, metodologie e soluzioni nell’organizzazione.

Filosofi Aziendali e “In-House Philosophers”

 Luc de Brabandere, matematico e filosofo, che è stato direttore generale della Borsa di Bruxelles, oggi  Partner & Managing Director di The Boston Consulting Group, dove è responsabile dello sviluppo della creatività. Dice:

“Mi viene spesso chiesto: Che cosa significa essere un filosofo aziendale ? Ecco la mia risposta. Un’azienda è composta da due settori differenti,  Il primo può essere gestito da numeri (finanza, computer, energia, ecc.) Il secondo non può essere gestito da numeri (etica, spirito di squadra, creatività, empatia, scopo, visione e immagine aziendale, ecc.) In entrambi i casi, è necessario il rigore. La filosofia è lo strumento migliore per ottenere rigore, quando non sono disponibili numeri.”

In questi ultimi anni, dirigenti che si trovano molto impegnati nella Silicon Valley si stanno avvalendo dei servizi di “filosofi pratici” per aiutarli a prendere decisioni difficili. Un filosofo può dare un colpo di gomito per velocizzare  e porre domande che portano i leader di tali aziende in viaggi che possono essere scomodi, persino rivelarsi essere una forza dirompente, suggerisce  Andrew Taggart Phd  filosofo pratico, consulente per le aziende  nella Silicon Valley che ha lavorato con i dirigenti di aziende come Google, Facebook, Twitter e varie altre società tecnologiche e startup su come usare la filosofia in un contesto pratico.

Roger Steare, filosofo residente presso la Cass Business School e autore del libro “Ethicability” è un filosofo aziendale consulente esperto di leadership, cultura ed etica, ha lavorato per anni come consulente per la HSBC, Citigroup, PwC, ed è stato anche consulente di multinazionali come BP dopo il disastro petrolifero in Messico ha commentato che: “Si può ben vedere perché le grandi società – i cui fallimenti hanno portato devastazione – potrebbero voler interrogare i loro principi.”

Anders Indset filosofo e Investitore tecnologico occasionale di origine norvegese con sede a Francoforte, e docente in visita presso le principali business school internazionali afferma che: “I leader di oggi hanno bisogno della filosofia del passato, abbinata alla conoscenza scientifica e alla tecnologia di domani”

Ma possiamo aggiungere altri illustri esempi, come: Peter Thieln, Co-fondatore ed ex CEO di Paypal e investitore nella Silicon Valley,  con una laurea in filosofia del XX secolo presso la Stanford University, organizza conferenze con importanti pensatori per cercare di migliorare il mondo. David Brendel, filosofo e psichiatra, offre consulenza personale a dirigenti e CEOs e ha recentemente scritto un blog per l’Harvard Business Review su come la filosofia ti renda un leader migliore.

Poi ci sono gli esempi di filosofi aziendali interni (in-hose philosophers) come Joshua Cohen che insegna alla Stanford e ha lavorato per la Apple, Luciano Floridi  professore ordinario di filosofia ed etica dell’informazione presso l’Oxford Internet Institute dell’Università di Oxford, ha lavorato per Google. Damon Horowitz, che ha interrotto la sua carriera per prendere un PhD in filosofia alla Stanford University  e recentemente ha lavorato come filosofo aziendale e direttore dell’ingegneria presso Google. “I leader del pensiero nel nostro settore non sono quelli che arrancavano ottusamente, passo dopo passo, su per la scala della carriera” dice, “sono quelli che hanno rischiato e sviluppato prospettive uniche.”

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Alcuni CEO famosi che si sono laureati in filosofia

Reid Hoffman,  direttore esecutivo e fondatore di LinkedIn ha studiato epistemologia (filosofia della conoscenza) a Stanford e ottenuto il M.St in Filosofia alla Wolfson College, Oxford.

Carl Icahn magnate della finanza si è laureato in filosofia alla Princeton University, il suo impero finanziario vale $ 14,4 miliardi

George Soros ha una specializzazione in  filosofia presso la London School of Economics. (Ha studiato sotto la guida di Karl Popper)

Steward Butterfield CEO e co-fondatore di Flickr ha sia il BA che MA in filosofia

Carly Fiorina presidente e CEO della Hewlett-Packard Company dall’ 1999 al 2005 ha una laurea in Storia medioevale e Filosofia.  

Ex CEO di Fannie Mae Herbert Allison Jr. è laureato in filosofia alla Yale University.

Ex CEO della Time Warner Gerald Levin si è laureate in filosofia alla Haverford College.

Conclusione

In una recente intervista Andrew Taggard riflette sul nuovo assetto  dell’ordine mondiale e il suo impatto sulla nostra identità, in quanto “lavoratori” in particolare e “esseri umani” in generale, ci lascia con molte domande fondamentali senza risposta. Per dirla con le parole di Andrew:

“La filosofia spesso riemerge in vari momenti della storia quando un’ epoca sta crollando e un altra deve ancora sorgere.”

E questo potrebbe essere un motivo perché la filosofia è piu rilevante che mai.

Puoi leggere altri miei articoli sul Chief Philosophy Officer/Filosofo Aziendale:

Serve un Filosofo in Azienda? (Link)

Come diventare un Filosofo aziendale: Una Guida Pratica (Link)

 

Referenze:

The Guardian, I work therefore I am: why businesses are hiring philosophers  29 Marzo 2018

The Economist, Philosopher kings  4 Ottobre 2014

The Observer, 5 Reasons Why Philosophy Majors Make the Best Entrepreneurs 5 Maggio 2017

Business Insiders, 11 famous executives who majored in philosophy 8 Agosto 2015

Nexxworks, “Philosophy often resurfaces when one world order collapses and another has yet to arise” 13 Marzo 2020

4 thoughts on “IL NUOVO RUOLO DEL FILOSOFO IN AZIENDA

    1. Buongiorno Rosa
      Grazie per la domanda. In generale, non esiste una qualifica formale specifica per esercitare la professione di filosofo aziendale. Tuttavia, ci sono alcune qualifiche e competenze che possono essere utili per diventare un filosofo aziendale competente.

      Innanzitutto, una formazione accademica in filosofia può fornire una solida base teorica per il lavoro come filosofo aziendale. considerare di fare dei corsi o percorsi di specializzazione in filosofia applicata o etica applicata, possono essere particolarmente utili per chi vuole applicare la filosofia al mondo degli affari.

      Inoltre, competenze come la capacità di analizzare i problemi in modo critico, la capacità di comunicare idee complesse in modo chiaro ed efficace e la capacità di pensare in modo creativo e innovativo possono essere utili per svolgere il ruolo di filosofo aziendale.

      Infine, l’esperienza lavorativa in un’azienda o in un’organizzazione può essere un vantaggio, poiché può aiutare a comprendere meglio le esigenze e le sfide specifiche del mondo degli affari.

      In sintesi, per diventare un filosofo aziendale competente, può essere utile avere una formazione accademica in filosofia, competenze di analisi critica e comunicazione, pensiero creativo e innovativo, nonché esperienza lavorativa in un’azienda o organizzazione.

  1. Salve, ho un dubbio,
    questa figura aziendale è presente in italia? Come ci si “vende” per questo ruolo? Come si fa a farsi notare dalle aziende?

    1. Buongiorno Edoardo,

      La figura del filosofo aziendale, conosciuta anche come “Chief Philosophy Officer” (CPO), sebbene ancora poco diffusa, c’è un crescente interesse per questo ruolo, soprattutto in aziende innovative che si trovano ad affrontare sfide complesse e cercano di sviluppare una cultura aziendale robusta e significativa. In un contesto italiano, la presenza del consulente filosofico in ambito aziendale è meno comune rispetto ad altri ruoli professionali. Tuttavia, alcune aziende apprezzano sempre di più l’approccio filosofico per gestire questioni etiche, risolvere conflitti e promuovere una riflessione strategica, contribuendo così a plasmare una cultura aziendale più profonda e ponderata.

      Dei consigli per farsi notare in questo ruolo “o come vendersi”:

      Competenze chiave: È importante avere una solida formazione in filosofia, abbinata a competenze in altri campi come il management, la comunicazione e l’etica.

      Esperienza: È utile avere esperienza lavorativa in contesti aziendali o di consulenza.

      Personal branding: Creare un personal branding online e offline per farsi conoscere dalle aziende.

      Networking: Partecipare a eventi e conferenze del settore per entrare in contatto con potenziali clienti.

      Proporre soluzioni concrete: Dimostrare come la filosofia può aiutare le aziende a risolvere problemi reali e raggiungere i loro obiettivi.

      Conoscere il settore: Capire le esigenze specifiche del settore in cui si vuole lavorare.

      Comunicare in modo efficace: Saper comunicare il valore della filosofia in modo chiaro e conciso. Ricerca e sviluppo: È importante tenere a mente che la figura del filosofo aziendale è in continua evoluzione. È quindi fondamentale essere proattivi e continuare a ricercare e sviluppare nuove competenze e approcci.

      In fine, sii creativo, utilizza le piattaforme online, questo è lo strumento migliore che oggi abbiamo per farci conoscere e creare un nostro personal branding.

      Spero che i miei suggerimenti ti possano essere d’aiuto.

      Buona giornata
      Angelo Manassero

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